Le urla e il silenzio: quando la psicologia incontra il mondo che cresce

Genova, 31 maggio 2025 – Nella suggestiva cornice di Palazzo Parodi Lercari, nel cuore pulsante di Genova, si è svolto sabato il convegno "Le urla e il silenzio", una giornata intensa di riflessione e confronto dedicata al tema della comunicazione nel mondo giovanile e delle sue derive cliniche e relazionali.

Promosso dal Centro Clinico San Giorgio, in collaborazione con Di.Esse Orienta – polo territoriale dell’Università Telematica IUL – e con lo Studio Torinese di Psicologia Cognitiva (STPC), l’evento ha voluto porsi come spazio aperto tra la normalità e la patologia, tra il disagio silenzioso e le grida che troppo spesso restano inascoltate.

Comprendere chi cresce, ascoltare chi tace

“Come possiamo entrare davvero in contatto con chi sta crescendo, spesso distante da noi?” – è questa la domanda centrale che ha guidato i lavori della giornata, interamente condotta dalla psicoterapeuta Elisa Boggeri, in un clima di viva curiosità clinica e di apertura tra la psicopatologia classica e le nuove sindromi emergenti.

Il convegno ha offerto ai presenti un percorso articolato e coinvolgente: Barbara Martino ha aperto i lavori con una riflessione sull’ADHD in chiave costruttivista, rifiutando approcci etichettanti e offrendo invece chiavi interpretative dinamiche e relazionali.

Romina Angeleri ha portato il focus sull’attaccamento, esplorando con profondità il territorio fragile e spesso trascurato dell’attaccamento disorganizzato.

Il criminologo Raffaele Caruso ha spostato lo sguardo verso una prospettiva relazionale: il reato, soprattutto quando compiuto da un minore, diventa un atto comunicativo, un urlo disperato che chiede ascolto prima che condanna.

Daniele Crosta ha offerto una lettura ampia e magistrale del disagio adolescenziale, mentre Emanuela Iacchia ha restituito al silenzio la sua valenza comunicativa più alta, come parola piena e densa, capace di raccontare i cambiamenti profondi della psicopatologia contemporanea.

Insieme, i relatori hanno incarnato e condiviso la prospettiva costruttivista relazionale che anima la proposta formativa della futura Scuola di Psicoterapia San Giorgio.

Nel contesto di questo dialogo tra mente e società, si inserisce Di.Esse, non come semplice co-organizzatore, ma come anello di congiunzione tra formazione accademica e realtà professionale. La sua collaborazione con il Centro Clinico San Giorgio non è un episodio isolato, ma parte di un progetto più ampio: costruire ponti tra università, territorio e bisogni emergenti di una formazione utile.

“La sinergia tra Di.Esse e il Centro Clinico San Giorgio – ha dichiarato Alessandro Poiré, direttore del Centro – non è solo un incontro di intenti, ma un vero e proprio laboratorio di crescita, un crocevia di esperienze che si trasformano in opportunità.”

I giovani non sono semplici spettatori, ma protagonisti di un cammino che li sfida, li accoglie e li ispira. Momenti formativi concreti diventano esperienza vissuta, dialogo continuo tra teoria e realtà, tra sogno e possibilità. È un percorso che accende passioni, alimenta talenti, e dà voce a chi cerca il proprio posto nel mondo.

Nel cuore di Genova, le urla e il silenzio hanno trovato ascolto. E forse, tra un intervento e una riflessione, anche la speranza di un nuovo modo di comunicare con chi cresce.

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